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La natività di Tintoretto

Jacopo Robusti, detto Tintoretto (Venezia, settembre o ottobre 1518 – Venezia, 31 maggio 1594), è stato un pittore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia e uno dei massimi esponenti della pittura veneta e dell'arte manierista in generale.
Il soprannome "Tintoretto" gli derivò dal mestiere paterno, tintore di tessuti di seta. Il suo uso drammatico della prospettiva e della luce lo ha fatto considerare il precursore dell'arte barocca.
Per la sua energia fenomenale nella pittura è stato soprannominato Il furioso o il terribile, come lo definì il Vasari per il suo carattere forte.
La Natività è uno dei temi più frequenti dalla pittura e prova come la creatività degli artisti nasca proprio dall’avere dei vincoli e non dalla libertà assoluta.
Basti pensare al fatto che i personaggi del presepe non cambiano e quindi bisogna ogni volta inventarsi qualcosa di nuovo per raccontare la storia di due genitori, un bimbo un po’ speciale, una stella, un asino un bue e a volte dei pastori.
La natività di Tintoretto, che si trova al piano nobile della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, è un presepe con soppalco che il pittore utilizza per dare maggiore vivacità alla scena e creare un gioco tra sopra e sotto mai visto prima.
Sopra la Sacra famiglia in posizione decentrata e con Maria che mostra il bambino avvolto in fasce e viene illuminata dalla luce che entra dal tetto di questa capanna in rovina.
Sotto invece ci sono i pastori, i vecchi asini e bue. Gli abbigliati sono i popolani nella Venezia del XVI secolo, con gli animali da cortile a rappresentare la nobiltà (pavone) e il popolo: il Gallo Dorato.

Il gallo di Venezia

La natività di Tintoretto
Tintoretto J.
1579