BIOdiversità agraria - ZOOtecnia biologica - TECnologie per un’agricoltura sostenibile

Maiali Maremmani-Macchiaioli in Toscana agli inizi del secolo scorso

La storia della zootecnia italiana attraverso i documenti

L’allevamento degli animali domestici in Italia: le principali specie allevate, le razze, il resoconto della zootecnia raccontata dalle immagini, dalle cronache e dai documenti storici.

femmina maremmana di 10 mesi

Agli inizi del secolo scorso, maiali Maremmani o Macchiaioli erano allevati su larga scala sul Monte Amiata e nell’alto Senese-Grossetano. Diffusa anche in provincia di Siena, Firenze e in tutta la pianura maremmana.
Era definita dallo Stanga come la più povera razza suina italiana.
Di statura piccola, corpo quasi cilindrico, arti di medio sviluppo e ben conformati, reni corte, testa piccola con muso lungo e sottile. Le orecchie erano corte a portamento orizzontale, a volte eretto. Mantello completamente nero costituito da grosse e folte setole che sulla linea dorsale e sulla nuca formano un’irta criniera.
Erano di sviluppo molto tardivo tanto che le femmine venivano fecondate per la prima volta a 18 mesi. La loro carriera riproduttiva durava per 6-7 anni con una media di 5-6 maialini per parto.
Erano maiali rustici e con carattere piuttosto irrequieto. Si ingrassavano con difficoltà ma la loro carne era eccellente e sapidissima.
Allevata quasi esclusivamente al pascolo, nei boschi di leccio e querce, era una razza poco esigente da un punto di vista dell’alimentazione.
Incrociate con maiali di razza Large White si otteneva un meticcio uniformemente grigio rustico poco precoce ma con carne eccellente. Questo meticcio era molto ricercato dal mercato, specialmente come magrone ed era adatto ad utilizzare il pascolo nel bosco.

Maiali Maremmani-Macchiaioli in Toscana agli inizi del secolo scorso