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Il coniglio nella pet therapy

Alternative e altre opportunità nell'allevamento del coniglio

I motivi che, negli ultimi anni, hanno favorito l’allevamento del coniglio come animale da compagnia e per finalità terapeutiche nei bambini e negli anziani.

Negli anni 90 si cominciò a vedere il coniglio come un ottimo animale da compagnia e il suo aspetto “puccioso (carino, dolce, amabile)” lo rende la mascotte dei bambini. L’ascesa dei conigli come animali da compagnia favorì anche la selezione di razze i “nani” con colori, indole e forme variabili maggiormente adatti alla vita domestica.
Fin dal remoto medioevo esisteva l’usanza di donare dei conigli a bambini terrorizzati dal buio o dalle violenze della guerra e della peste. Si narra che persino la santa guerriera Giovanna D’Arco pur adulta non si staccava mai dal suo coniglietto avuto a 14 anni.
L’utilizzo del coniglio per finalità terapeutica è però molo più recente. La “” consente di mitigare i traumi legati a violenze e conseguenti mutismi e/o temporanei autismi non solo nei bambini, ma a volte anche negli adulti. Questa pratica permette anche un recupero relazionale in chi ha problemi nel gestire o esternare i propri sentimenti. Il coniglio è un animale morbido e dolce che rievoca generalmente il tepore materno della famiglia e il suo aspetto innocuo e la tipica indole da preda alla base della catena alimentare, ci inducono a volerlo proteggere aiutandoci a sviluppare quelle doti positive che poi serviranno nella vita, specialmente per chi ha problemi a sviluppare e mostrare empatia.
Quasi tutti dinanzi ad un coniglio provano tenerezza allo stesso modo in cui quasi tutti provano orrore/paura/ribrezzo dinanzi ad una biscia d’acqua. Questo per indicare come l’umanità sia attratta non tanto dal concetto d’innocuo/pericoloso quanto da schemi ed archetipi ancestrali.

Il coniglio nella pet therapy