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Conservazione della biodiversità nei polli a gennaio

Bollettino di BassaCorte di gennaio

Consigli e indicazioni per la conservazione delle diverse razze della specie pollo nel mese di gennaio.

Gestione dei riproduttori
A gennaio il fotoperiodo è in aumento e le galline sono in piena deposizione. Già in questo mese è consigliabile iniziare raccolta delle uova per la produzione di soggetti destinati alla rimonta.
Le uova devono essere raccolte più volte al giorno. Si consiglia almeno due volte al giorno avendo cura di lasciarle il meno possibile nel nido. L’uovo da cova non deve essere mai esposto alle intemperie e specialmente al sole, al freddo intenso, alle correnti d’aria, al caldo eccessivo e all’umidità. Nella stagione invernale, quando le temperature raggiungono limiti eccessivi, o nei giorni piovosi, è opportuno raccogliere le uova con una frequenza maggiore. Le uova gelate nella neve hanno un tasso di fertilità basso. Un piccolo sforzo nel raccogliere le uova più spesso si traduce in una più alta percentuale di schiusa.
Se sono sporche le uova devono essere pulite subito dopo la raccolta. Per virus e batteri sono sufficienti 3 o 4 ore, dopo la deposizione, per attraversare il guscio e contaminare l'embrione. Per la pulizia delle uova utilizzate una paglietta di ferro o uno straccio secco, non sfregare le uova con panni bagnati per non asportare la cuticola cerosa.
Dopo la raccolta e la pulizia le uova devono essere conservate per circa una settimana. Se le uova sono destinate all'incubazione artificiale dopo il settimo giorni di conservazione la percentuale di schiusa delle uova diminuisce con l'aumentare dei giorni di conservazione. Quando invece le uova sono destinate alla cova è possibile conservarle anche per 2 settimane e la percentuale di schiusa è ancora soddisfacente.
Le uova devono poi essere conservate con il polo acuto (punta) rivolto verso il basso e alla temperatura di 13-18 C° con un'umidità relativa del 75-80 %.
Dopo la raccolta è opportuno valutare la qualità delle uova deposte e scegliere quelle da destinare all'incubazione.
Le prime da scartare sono quelle incrinate, dalla forma strana o troppo grosse o troppo piccole o con evidenti irregolarità nella conformazione del guscio. Se i pulcini nascono di solito hanno problemi dovuti allo sviluppo in un ambiente anomalo.
Si consiglia di scegliere le uova il più possibile vicine allo standard di razza. La dimensione delle uova infatti influisce significativamente sulla percentuale di schiusa. La maggior percentuale di schiusa non si ottiene dalle uova grosse ma dalle uova medie.
Sarebbe poi opportuno utilizzare uova deposte da soggetti della stessa età , cioè incubare separatamente le uova delle galline di un anno da quelle di galline di due anni o più.
Inoltre le uova sottoposte a lunghi viaggi devono essere lasciate a “riposo” per almeno 12 ore prima di essere messe nelle incubatrici.
Per evitare poi di raccogliere uova rotte si consiglia di disporre di un adeguato numero di nidi individuali (un nido ogni 5 galline) oppure realizzare dei nidi collettivi che soddisfano appieno le esigenze delle galline. Nel nostro pollaio ideale di 15 galline è sufficiente un nido collettivo di cm 60x40 con un’altezza di almeno 30 cm. L’accesso al nido viene garantito da un’apertura di circa 20-25 cm. di base. Le galline infatti hanno l’abitudine di deporre l’uovo nello stesso posto senza rompere ne sporcare le uova precedentemente deposte da altre galline. In questo modo l’allevatore è inoltre facilitato nella raccolta.

Il bagno di sole ai riproduttori
Durante i mesi invernali i raggi ultravioletti prodotti dall'irraggiamento solare hanno un notevole effetto sulla salute delle galline e sulla loro produttività. L'effetto dei raggi ultravioletti sul corpo delle galline aumenta la produzione di uova, aumenta la percentuale di fecondità delle stesse e la capacità di schiusa dei pulcini.
La necessità di assicurare alle galline le radiazioni ultraviolette è particolarmente sentito in questo periodo quando la luce solare è scarsa e contiene una minor percentuale di raggi ultravioletti.
Durante l'inverno, infatti, non solo è scarsa la produzione di uova ma queste sono anche poco feconde e quelle che lo sono possono presentate una scarsa percentuale di schiusa pari al 30-40%. Questa situazione è direttamente correlata con la scarsa luminosità invernale e le carenza vitaminiche.
Questo problema può essere facilmente risolto permettendo alle galline di pascolare anche d'inverno. I raggi ultravioletti prodotti dal sole hanno una grande influenza sull'organismo animale e su determinati alimenti, grassi in modo particolare.
Le uova delle galline che pascolano all'aperto e assorbono le radiazioni ultraviolette sono più grosse, presentano un guscio più spesso e un maggior contenuto di calcio.
Inoltre le uova delle galline che pascolano nei mesi invernali presentano una maggiore schiudibilità grazie al passaggio di una parte del calcio dal guscio all'embrione. Gli embrioni delle uova deposte da galline che pascolano nei mesi invernali sono quindi più forti in quanto, questi embrioni, contengono all'incirca una quantità di calcio doppia rispetto agli embrioni di uova deposte da galline che non pascolano.
Non deve essere dimenticato, poi, che l'effetto dei raggi ultravioletti sulle galline ha efficacia solo se gli animali sono al pascolo e non quando la luce del sole viene filtrata dei comuni vetri. È infatti dimostrato che il vetro comune non permette ai raggi ultravioletti di filtrare.
Pertanto, soprattutto nei mesi invernali e a inizio primavera, il pascolo libero favorisce una maggior benessere e salute delle galline, una maggiore produzione di uova più grosse, una maggiore fecondità, una maggiore percentuale di schiusa e pulcini più robusti.

Integrazione luminosa
Le giornate si stanno ormai allungando e per garantire una buona deposizione alle galline, allevate con metodo biologico, si consiglia di integrare l’illuminazione naturale con luce elettrica arrivando a un fotoperiodo giornaliero di 14 ore di luce tra naturale e integrazione artificiale.
Dall’inizio di gennaio e fino al diciannove del mese la lampada deve essere accesa alle 2,30 del mattino e spenta alle 7,30.
Dal venti e fino alla fine del mese la luce deve essere sempre accesa alle 3,00 del mattino ma spenta ancora alle 7,30 del mattino.

Caratteristiche dei ricoveri
Per mantenere un buono stato di benessere e ottenere buone produzioni i riproduttori devono essere sistemate in ambienti chiusi attrezzati per 1/3 con posatoi e 2/3 con pavimenti imbottito di truciolo di legno.

Alimentazione dei riproduttori
È necessario distribuire con regolarità una buona razione alimentare per favorire la deposizione delle uova e sostenere lo sforzo al quale le galline sono chiamate. La distribuzione di soli cereali non è sufficiente a soddisfare le esigenze proteiche dei vostri animali. Solo in presenza di concimaie le galline possono trovare la giusta quantità di proteine cacciando le larve degli insetti che vi depongono le uova. Una buona produzione di uova viene garantita da una alimentazione equilibrata.
Questa può essere ottenuta distribuendo un mangime commerciale per galline oppure realizzando una miscela aziendale costituita da cereali e un integratore proteico che nel nostro caso (quando si allevano poche galline) può essere costituita da un mangime per pulcini con questa composizione media: proteine grezze 23%; grassi grezzi 3-4%; fibra grezza 4%; ceneri 7-8 %; metionina 0,4%. La razione aziendale è la seguente: mangime per pulcini 50%, mais aziendale 35%, gusci d’ostrica 8%, crusca di grano 7%. Alla miscela viene poi aggiunto sale da cucina in misura di 20 grammi di sale ogni 10 chilogrammi di miscela.
L’alimentazione dei polli riproduttori può anche essere realizzata con l’acquisto di una premiscela realizzata da granaglie spezzate (piselli, favino, lino, colza, fieno greco, veccia, avena decorticata, scaiola e integratori minerali) e con un tenore proteico di circa 22%. Questa premiacela viene mescolata a cereali aziendali spezzati (mais, sorgo, orzo, frumento) o crusca nelle seguenti proporzioni: premiacela 50%, cereali aziendali 35%, crusca di frumento 7%, gusci d’ostrica 8%, sale da cucina nella misura di 20 grammi ogni 10 Kg. di miscela.
Se invece riuscite ad acquistare del glutine di mais e disponete di un piccolo mulino aziendale consigliamo questa razione: mais aziendale spezzato 62%, soia integrale spezzata 15%, gusci d’ostrica 8%, pisello proteico spezzato 6%, glutine di mais 6%, riso grana verde spezzato 3%.
La presenza di un pascolo consente alle galline di muoversi e ricercare vermi o insetti. È utile inoltre mettere a loro disposizione una rastrelliera con foraggi che non hanno scopo esclusivamente alimentare ma servono principalmente per il benessere degli animali. Comunque la presenza di foraggi contribuisce a diminuire le spese di alimentazione.

Gestione della rimonta
Può iniziare la raccolta delle uova destinate a far nascere i futuri riproduttori.
Conservazione della biodiversità nei polli a gennaio