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Spincervino

Farine, granaglie, foglie, fronde, piante e frutti utilizzabili nell’alimentazione animale

Consigli e indicazioni su come utilizzare le principali materie prime naturali, e i loro derivati, per una corretta alimentazione degli animali in allevamento.

Lo spincervino (Rhamnus cathartica L.) è un arbusto con vegetazione densa e contorta; le ramificazioni terminano con spine. Gli si attribuiscono anche altri nomi comuni: Spino quercino, Pom d'la Madona, Spin negro, Cerasa canina, Spino santo. Cresce nelle siepi e nei boschi cedui. Le foglie sono opposte o apparentemente tali, larghe con nervature arcuate. I fiori sono poco appariscenti, in quanto molto piccoli e di color verde-giallo. I frutti sono drupe che a maturazione diventano nere. Una tradizione vuole che la corona di Gesù Cristo fosse stata preparata con rami di spincervino.
Nell'antichità lo spincervino era conosciuto come pianta medicinale. Solo nel XVI secolo viene riconosciuta per le sue proprietà purgative, che oggi vengono applicate solamente in veterinaria perché per l'uomo risulterebbe un trattamento troppo violento.
Le proprietà naturali attribuite allo spincervino sono quelle di pianta depurativa, diuretico, lassativo, purgativo, revulsivo. Gli animali utilizzano i frutti maturi (avicoli) e le foglie (conigli).
Lo spincervino può essere utilizzato anche come pianta nutrice dalle larve di alcune specie di Lepidoptera.
Nei pascoli destinati all’allevamento del pollame e dei conigli lo spincervino può essere utilizzato sia come arbusto per la diversificazione ambientale che come pianta alimentare.

Spincervino