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Nero di Parma

Il Nero di Parma è il risultato di un progetto iniziato nella prima metà degli anni '90 a seguito del crescente interesse verso un allevamento estensivo e la necessità di diversificare, a livello genetico, gli animali utilizzabili per la produzione del Cu

Il suino Nero di Parma è un tipo armonico con scheletro leggero ma robusto. Presenta un giusto equilibrio tra conformazione della coscia e della spalla, mole medio-grande.
La cute è di colore ardesia scuro. Il mantello è uniforme e formato da setole rade di colore grigio scuro tendente al nero. Sono ammesse aree più chiare.

Il tronco e lungo, linea dorso-lombare leggermente convessa; spalle muscolose petto ampio e profondo; fianchi lunghi non discesi; groppa piena, quadrata leggermente inclinata; coda attaccata alta con fiocco ben sviluppato di colore nero ardesia, ventre ben sostenuto; coscia larga, discesa, con profilo posteriore decisamente convesso, muscoloso e non globoso.
Il collo è di media lunghezza e muscolosità con passaggio armonico al dorso, al petto e alle spalle.
La testa è ben proporzionata con profilo fronto-nasale rettilineo o leggermente concavo. Le orecchie sono dirette in avanti e in basso. In alcuni soggetti sono presenti due appendici cutanee di forma cilindrica in corrispondenza del margine posteriore della regione delle guance, sotto la regione parotidea, che si denominano "tettole".
Gli arti sono di media lunghezza con unghielli pigmentati di colore invariabilmente nero.
Il suino Nero di Parma è un ibrido, iscritto al Registro ibridi dell'APA (Associazione Provinciale Allevatori) di Parma, che non deve essere confuso con la storica razza Nera Parmigiana.
Il Nero di Parma è il risultato di un progetto iniziato nella prima metà degli anni '90 a seguito del crescente interesse verso un allevamento estensivo e la necessità di diversificare, a livello genetico, gli animali utilizzabili per la produzione del Culatello. Ne è risultato un nucleo di animali a mantello nero uniforme, riconducibile, nell'aspetto, alla antica razza.
I soggetti appartenenti alle razze suine autoctone italiane sono invece iscritti al Registro anagrafico della specie suina, più precisamente al Registro dei Tipi genetici autoctoni, che è regolato da un Disciplinare aggiornato, da ultimo, con DM 23406 del 2 settembre 2003. Il disciplinare ha istituito una "Commissione Tecnica Centrale" che, tra l'altro, ha il compito di proporre al Ministero delle Politiche Agricole il riconoscimento delle razze autoctone.
Per il progetto "Suino nero di parma" la Commissione Tecnica Centrale ha deliberato, il 25 maggio 2005, di non potersi procedere al riconoscimento in quanto trattasi di un, pur lodevole, intervento di "ricostruzione", e non di "conservazione" di quel genotipo, che è purtroppo definitivamente estinto.

Nero di Parma
  • Razza autoctona nelle regioni: Emilia Romagna