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Istinto alla cova

La cova è un istinto innato in tutti gli uccelli, anche in quelli domestici

L’istinto alla cova è una caratteristica genetica e ha una base poligenica. Questa caratteristica è dovuta in gran parte ad una lenta maturazione del sistema nervoso che diviene sensibile allo stimolo 
delle uova nel nido, suscitando l’impulso della cova.
Questa caratteristica è inoltre stimolata da un ormone secreto dalla ghiandola pituitaria, la prolattina, che inibisce l’ovulazione provocando l’incubazione (o cova) delle uova nel nido. Fattori interni (ormonali) e fattori esterni (vista della covata) producono una concatenazione di interrelazioni controllando la cova.
Il calore prodotto dalla gallina durante la cova è dovuto oltre che dal proprio corpo anche dalla irrorazione del sangue e dalla formazione delle placche incubatrici, nella zona ventrale degli apteri (zona di pelle sprovvista di piume), con la caduta del piumino prima della deposizione delle uova.
Quando una gallina inizia a covare vuol dire che si sono verificate una serie complessa di interazione ambientali e ormonali che hanno come risultato una modifica del comportamento nella femmina. Oltre alle caratteristiche genetiche un ruolo importante per l’avvio della cova è dato dai fattori ambientali. La cova è infatti fortemente inibita se la gallina viene spostato in un ambiente nuovo oppure se viene mantenuta in condizioni di affollamento dove trova impossibile reperire un luogo conveniente per nidificare. Al contrario, la cova viene incoraggiata da un luogo in cui la gallina si sente al sicuro dai predatori. In pratica il luogo ideale per la cova è quello che garantisce un ottimo nascondiglio e una buona visuale su tutto ciò che sta all’intorno. Nelle galline la cova viene anche incoraggiata dalla vista di altre femmine che iniziano a covare.
A livello ormonale sono invece gli ormoni steroidei a giocano un ruolo fondamentale nel dare inizio alla cova.
Con l’approssimarsi dell’inizio della cova le galline trascorrono progressivamente maggior quantità di tempo nel nido in occasione della deposizione dell’uovo. Infine, cominciano a stare accovacciate sul nido durante la notte e nel giro di un giorno si sviluppa completamente l’istinto di cova che si traduce nel fatto che se ne stanno nel nido per la maggior parte della giornata.
Una volta che l’istinto di cova si è instaurato si assiste a una regressione degli organi deputati alla riproduzione e la concentrazione plasmatica degli steroidi gonadici diminuisce come conseguenza della riduzione della secrezione di gonadotropine. L’elevata concentrazione plasmatica di prolattina nei soggetti che stanno covando è in grado di mantenere l’istinto alla cova senza che sia necessaria la presenza di steroidi gonadici.
In genere si pensa che le galline nane (Cocincina nana, Pepoi, ecc.) sono quelle che covano di più. Questo è sicuramente un dato oggettivo ma che dipende dal fatto che le galline nane sono meno sfruttate per la produzione di uova e quindi si sono naturalmente selezionate nella cova.
Attraverso la selezione infatti l’istinto di cova è stato eliminato quasi completamente nelle razze produttive (es. Livorno bianca) o è stato ridotto al minimo in altre razze e varietà. La caratteristica genetica legata alla cova non viene però persa perché la continua selezione o l’accoppiamento libero possono portare a fenomeni di regressione verso caratteristiche ancestrali come la cova. Ecco perché anche le Livornesi possono covare come covano soggetti di razze industriali allevati in campagna.
In ogni caso questa caratteristica genetica non può essere valutata visivamente e quindi è necessario indurre le galline alla cova con metodi naturali.
Istinto alla cova