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Brigasca

La pecora Brigasca è diffusa nelle provincie di Inperia e Savona. Un tempo era allevata in Liguria, Piemonte e Provenza

La pecora brigasca, una popolazione ovina autoctona, ha avuto origine dallo stesso ceppo della frabosana: il profilo montonino e, nei maschi, le corna a spirale rivolte all’indietro sono simili, solo la taglia è un po’ meno robusta.

Per la sua tipica formazione corporea e l’ancestrale comportamento, a giusta ragione, la si vuole individuare in quegli ovini la cui menzione ricorre spesso nelle descrizioni dei classici greci o latini; “l’ovis comunis “.
Il nome brigasca deriva da La Brigue, un paese francese della Val Roya noto per essere stato nei secoli passati il più importante centro di pastorizia di tutta l’area di confine tra Liguria, Piemonte e Provenza.
È un animale rustico, dotato di arti muscolosi e unghielli forti, scuri, adatti al pascolo in zone impervie. L’allevamento tradizionale prevede, infatti, un periodo di sette-otto mesi in alpeggio e di circa quattro mesi in bandia, la zona costiera dove il clima mite permette di mantenere il pascolo all’aperto anche nei mesi invernali.
E’ una pecora di taglia media (75-85 kg nei maschi e 60-65 kg nelle femmine), rustico, dotato di arti muscolosi e unghielli forti, adatti al pascolo in zone impervie.


La testa è pesante con profilo spiccatamente montonino; le corna, appiattite e ricurve, sono presenti nell’80% dei capi. Il vello è di colore bianco o biondo con bioccoli conici aperti; sono frequenti le macchie di marroni o rosso carico sulla testa e sugli arti.
L’allevamento tradizionale prevede un periodo di tre o quattro mesi in alpeggio e di circa quattro mesi in zona costiera, con un pascolo all’aperto anche nelle zone invernali.
Il percorso è così caratterizzato:
inverno: le pecore pascolano sulla costiera albenganese;
fine di Giugno: il gregge si trasferisce all’alpeggio sul Monte Saccarello;
autunno inoltrato: il gregge ridiscende ad Albenga.
Gli allevatori che curano un allevamento di questo tipo mantengono aziende di piccole dimensioni, distribuite su un territorio la cui orografia, fatta di strade strette e tortuose, determina costi di produzione e di trasporto molto alti.
La pecora Brigasca è utilizzata sia per la produzione di latte da caseificare e sia per la produzione di agnelli. Con il latte di queste pecore, si producono tre formaggi, la Sora, la Toma e il Brus, ancora con tecniche e attrezzi legati alla tradizione millenaria della transumanza.

Brigasca
  • Razza autoctona nelle regioni: Liguria, Piemonte